La terapia in questi casi parte da un lavoro importante sulla motivazione sulla costruzione di un’alleanza per rafforzare la aderenza al trattamento. Infatti il disturbo è spesso non riconosciuto come problema e vissuto come tale solo quando le situazioni raggiungono preoccupante gravità per le conseguenze economiche, sociali, lavorative o familiari. La terapia lavora di volta in volta sull’aspetto comportamentale, cognitivo o emotivo. Si lavora sull’eliminazione dele credenze sul gioco, sulla probabilità di vincita, sul pensiero magico sotteso al gioco, alle capacità personali e alle capacità di influenzamento del reale di chi gioca. Si lavora sulla capacità di fronteggiare eventi negativi o emozioni negative attivanti (siano esse rabbia, noia, ansia o tristezza… ). Si lavora a livello comportamentale con strategie volte alla gestione delle conseguenze emotive o delle situazioni che attivano il comportamento patologico. Si lavora in ottica di messa in sicurezza della persona, coadiuvando la famiglia e collaborando con essa.
Si lavora sulla prevenzione delle ricadute. Lavoro di rete.
Dott.ssa Patrizia Amici
Psicologa Psicoterapeuta
Bergamo
Psicologa Psicoterapeuta
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Iscritto all'Ordine degli Psicologi col n. 03/7079